Valentina Nibid

da | Nov 4, 2022 | TALES

Mi sento un’artista fluida, senza una forma fissa.
Un corpo capace di ospitare più anime e più personaggi.

COMPAGNIE
TeatroVagante e Quartetto Tetro

PECCATO ORIGINALE
Ero alla facoltà di lingue all’università dell’Aquila e nel piano di studi avevo anche teatro. La cattedra era molto buona. Ho visto uno spettacolo dell’Odin Teatret, Itsi Bitsi e sono rimasta sconvolta. Mi sono avvicinata ancora di più a quella cattedra e sono partita per un viaggio studio a Scilla, dalla compagnia Proskenion. Rientrata dal viaggio ho fatto il passaggio da lingue a teatro, ho fondato una compagnia e ho cominciato il mio percorso lavorando principalmente sul personaggio del clown. Ricerca che porto tuttora avanti.

COSA
Per me la possibilità più grande dell’artista è lavorare sull’immaginario collettivo. L’artista è essenzialmente colui che può fare emergere l’invisibile, ribaltare i ruoli e l’ordine, mescolare e rovesciare i punti di vista, creare connessioni, far dialogare passato-presente-futuro, dilatare lo spazio-tempo, mettere in relazione le persone, le persone e le cose, costruire nuovi mondi possibili dove i contrasti possano dialogare e convivere.

PER CHI
Lo spettacolo per me è qualcosa che nasce nel qui ed ora, dalla relazione con il contesto e quindi con il paesaggio e con il pubblico. Solo attraverso questa relazione l’azione performativa può esistere e acquistare un senso più alto. Lo spettatore restituisce il messaggio all’attore, facendosi egli stesso attore, ovvero colui che agisce a sua volta modificandolo, come l’eco. È così che ne deriva un messaggio nuovo, che nasce e muore in quella relazione, un messaggio che ha valore in quel preciso spazio-tempo e quindi è vero, credibile.

DOVE
Lo spazio pubblico è un luogo dove ognuno può esprimere la propria libertà, e creatività, nel rispetto degli altri. È un luogo dai confini labili e mobili che vanno di volta in volta reimmaginati e ridisegnati. E questo attraverso azioni disposte ad adattarsi e accomodarsi di volta in volta, in grado di prendere e rinunciare, fare e disfare, nascere e morire; azioni che entrino in dialogo col qui ed ora, con quel preciso spazio-tempo. Il teatro da questo punto di vista può svolgere un importante lavoro: il performer può (ma in un certo senso anche deve) svolgere il ruolo di “conduttore”. È colui che traghetta al di qua e al di là del confine, che rende possibile lo scambio e il ribaltamento dei ruoli, la lotta e la riorganizzazione dei punti di vista. È lui che accompagna a compiere il passaggio per costruire un nuovo ordine, come in un rito.

COOPERAZIONE
All’inizio semplicemente mi ha aiutato a mettere a fuoco il valore delle mie prestazioni. In passato facevo passare tutto all’interno della mia associazione storica. Quindi prestazioni occasionali o rimborsi spese etc. Poi ho cominciato a fatturare tutte le mie cose con Doc Servizi. Ora, insieme ad una collega, anche lei socia, abbiamo fondato il TeatroVagante e ci appoggiamo alla cooperativa anche per quanto riguarda la progettazione. Attraverso Doc, sotto covid, sono poi riuscita a percepire la disoccupazione e i sostegni che ci hanno permesso di non perderci per strada.

DESIDERATA
Dalla parte legislativa penso che il sistema di tassazione sia inadeguato. A volte mi trovo a rinunciare lavori perché mi rendo conto che con la tassazione attuale i compensi sono inaccettabili. Questo accade soprattutto con i laboratori, sia con le scuole che anche con i PON che sono quelli meglio pagati. È difficilissimo, dato che spesso occorre la macchina, raggiungere cifre per cui valga la pena far partire il progetto, ma chi ci perde di più sono i ragazzi, i destinatari del laboratorio.

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