Resoconto di 2 giornate di lavoro per chi non c’era
Abbiamo partecipato agli Stati Generali dello Spettacolo, organizzati da Left Wing insieme a Unita e La Musica che Gira. Ad aprire le danze la padrona di casa, Tosca, che ha incorniciato il programma dei lavori, dentro lo spazio poco istituzionale e molto pragmatico, delle Officine Pasolini. “Non per arrivare, ma per restare” lo slogan del Centro che è diventato anche lo spirito che ha permeato i contributi del convegno.
Vari nomi famosi della musica e del teatro sono transitati in passerella, così come di rappresentanti delle istituzioni attivi nelle Commissioni Cultura presso i due rami del Parlamento. Una rosa non completamente trasversale, anche (non solo) per la rapidità dell’organizzazione che ha reso difficile un coinvolgimento più ampio di operatori professionali e amministratori della Cosa pubblica, a cui va aggiunta una constatazione “amara”: nelle differenti citazioni dei settori, quasi tutti continuano a dimenticare di nominare il circo accanto a teatro, cinema, musica e danza.
Come Rete Doc siamo stati attivi su quasi tutti i tavoli, portando il nostro contributo allo sviluppo dei lavori, e come Stea e OCA DOC abbiamo presieduto il tavolo sulla sicurezza nello spettacolo. I risultati, per punti, confluiranno nel programma permanente di lavoro che ci vedrà impegnati di qui alla prossima edizione dell’evento, prevista dal 18 al 20 aprile 2024.
Una data da segnare in calendario, per poter raccogliere così i contributi in modo più partecipato, senza dimenticare che andrà sviluppata un’agenda di incontri e confronti che prepari, in modo continuativo ed inclusivo, gli obiettivi della prossima edizione degli Stati Generali.
La politica sfilata nel corso dei due giorni si è fatta carico, a parole, delle urgenze del settore, mettendo come punti prioritari: la promulgazione dei decreti attuativi dell’Indennità di Discontinuità, la riforma complessiva del sistema spettacolo e un piano di sviluppo del comparto industriale creativo che transiti, da mero approccio di sostegno tramite contributi, verso una dialettica degli investimenti.
Il transito dalle parole ai fatti noi operatori lo misureremo in questo anno che abbiamo di fronte. Abbastanza per attendere più di un passo in avanti sul fronte legislativo, rispetto alle dichiarazioni di principio ascoltate. Se siamo di fronte a una possibile svolta epocale non sarà solo per l’input della pandemia, ma dalla capacità del comparto di non mollare la presa. Una prima linea che tutta la Rete Doc presidia, nell’interesse di lavoratori e imprese che fanno grande questo settore.
Anche del circo e dello spettacolo di strada.