Gli artisti, le visioni, le maschere, le responsabilità
Ce l’avevamo nel cassetto da un po’ e finalmente ci siamo. Tales è il nuovo progetto di OCA DOC, una raccolta di confessioni intime dei nostri artisti. Un compendio di squarci e svelamenti. Una lente di ingrandimento (o un buco della serratura) attraverso cui accedere per toccare dal vivo il rapporto, sempre personale e unico, che ognuno di loro sviluppa rispetto ai grandi temi del presente e al proprio ruolo nella società civile.
Gli artisti che “ci fanno tanto divertire” (cit.) sono molto di più del loro spettacolo. Lo sanno i bambini, così affamati di incontrare il fuori scena dei personaggi. Lo desiderano gli adulti, che cercano ispirazione e coraggio al proprio desidero di “spaccare i limiti”, come quando ti chiedono…
MA QUESTO È IL TUO LAVORO?
Tutti noi ce lo siamo sentiti domandare tante e tali volte da non farci più caso. Ma la risposta non è solo l’affermazione orgogliosa e folle dell’aver fatto del proprio sogno una professione. Il molto di più che motiva il deragliamento dai percorsi ordinati si chiama anche intuizione irragionevole, tensione spirituale, senso di responsabilità, consapevolezza di un ruolo sociale nella propria comunità. Nella semplificazione bipolare che vede contrapposti artisti e pubblico, l’artista è entrambe le cose. Anzi è addirittura trino, perché prima di tutto è il cittadino che abita gli spazi comuni dentro cui si fa innesco di processi, relazioni e cambiamenti.
I racconti di OCA Tales sono dunque un invito aperto ad accedere a questo “molto di più”. A toccare con mano la carne viva. Sono le storie invisibili di un bizzarro quotidiano. Un viaggio dall’intuizione iniziale, passando per la “grande fuga”, fino all’inevitabile consapevolezza di un ruolo imprescindibile e irrinunciabile che vede coinvolti l’arte, gli spettatori e lo spazio pubblico. Un bel viaggio a cui siete tutti invitati.
Dalla prossima settimana, ogni venerdì, una storia diversa. Questa settimana, per prepararsi al primo segmento di tappa, l’invito è quello di fornirsi delle giuste chiavi di lettura. Le redini del percorso artista/spettatore/cittadino, che sono già in parte la prima confessione, le trovate esplicitate nel TedX: Può lo spazio pubblico essere un luogo di arte e bellezza?