Poliedrico artista, in costante ricerca
COMPAGNIA
Combriccola dei Lillipuziani
PECCATO ORIGINALE
Non c’è stato un innesco vero e proprio, è stato un percorso lento e inesorabile. Sono cresciuto in Romagna. Capitava spessissimo da ragazzino di vedere spettacoli di teatro di strada. A pochi chilometri da dove vivevo avevo, tra l’altro, dei signori festival come Santarcangelo, San Giovanni in Marignano, Pennabilli, Ferrara. Ogni anno ero bombardato di stimoli internazionali e ho pensato che sarebbe piaciuto anche a me fare l’artista di strada. Avevo già iniziato a studiare teatro e, poco a poco, ho aggiunto la clownerie, la giocoleria, il circo, la magia. Ho iniziato alle scuole superiori e non mi sono più fermato.
COSA
Oggi come oggi penso più al ruolo dell’artista FUORI dalla società. Credo che l’artista, sopratutto in questi ultimi anni problematici per tutti e per svariati motivi, abbia il compito di portare chi lo guarda fuori dal proprio quotidiano. Credo ancora nella mezz’ora, nell’ora. In quella sospensione temporanea di leggerezza in cui l’artista può far diventare tutti uguali. Persone che si divertono insieme (mamma mia, non mi aspettavo di coltivare dentro tutto questo romanticismo!). Saranno gli artisti a salvare la società? Assolutamente no! Però si divertono e san far divertire. Quindi, perché no?
PER CHI
Il pubblico lo considero l’altra metà. È come una relazione. Se non c’è l’altra parte lo spettacolo non esiste.
Il rapporto che cerco quindi è quello che cercherei anche con un partner. Punto a creare una complicità, un dialogo vero e proprio. Cerco sempre la risposta del pubblico e sono sempre attento a quello che succede perché da ogni cosa può nascere una gag. Gli spettacoli, sopratutto in strada, sono sempre fatti di botta e risposta con il pubblico. Cerchiamo di non avere quasi mai il pubblico dietro la famosa “quarta parete”, abbandonato ad essere solo spettatore passivo. Il rapporto che cerco è quello di farlo sentire un tutt’uno con lo show.
DOVE
“Spazio Pubblico” possono essere due parole messe vicine o un mondo. Credo che lo spazio pubblico siano le persone e le cose che fanno vivere i luoghi. Ci sono dei micromondi e ci sono delle reti nazionali. La mia visione, probabilmente utopica (ma spero di no perché una strada da percorrere è già stata iniziata) è quella di un movimento nazionale che possa portare avanti concetti comuni e realizzare obiettivi virtuosi che vadano a semplificare e a migliorare le condizioni di tutti i lavoratori dello spettacolo.
COOPERAZIONE
Doc Servizi non c’era ancora nel mio processo di formazione artistica. È arrivata dopo ed è stata fondamentale nello sviluppo della professionalità. Dal punto di vista burocratico ha fatto sì che diventasse una professione a tutti gli effetti. L’agevolazione sta nel fatto di non dover pensare ai contratti o a tutte le carte da produrre ad esempio per le pubbliche amministrazioni. E poi mi ha permesso di fare rete, anche al di fuori della mia di prossimità, e questo è forse ancora più importante.
DESIDERATA
Se dovessi proiettarmi in una visione politica cambierei diverse cose a monte di questo lavoro. Difficile elencare in poche righe tutti i “bug” ancora presenti nel campo dello spettacolo dal vivo. Si aprirebbe un mondo che parte dalla tassazione fino alle famose agibilità, passando per l’accesso ai contributi ministeriali. Credo che dalla pandemia in poi, una sorta di percorso sia iniziato o comunque c’è più fermento e consapevolezza tra i lavoratori dello spettacolo. Indubbiamente però comincerei dalla formazione dei committenti, spesso totalmente ignari del funzionamento del settore. In questo modo si comincerebbe ad avere più legalità in tutto il settore e, di conseguenza, meno concorrenza “sleale”. Avrebbe poi un impatto più forte sulla società e sul riconoscimento di valore del settore. (Ma basta dai, come politico sono pessimo)
VIENI A CONOSCERMI
Sicuramente il canale più completo che ho, dove si può vedere tutto quel che faccio, è il sito www.lillipuziani.it o la pagina FB del gruppo Combriccola dei Lillipuziani. I profili personali li uso poco.