Danzatrice del disequilibrio in punta di piedi verso il cielo
COMPAGNIA
Cie Autoportante
PECCATO ORIGINALE
Ho iniziato a fare questo lavoro già in età matura, ma lo sognavo sin da bambina. L’innesco iniziale è avvenuto quando ero ancora piccolina. Una storia semplice semplice. Passava un circo per il mio paese e i miei ci portavano sempre. Si è accesa come una miccia che ha continuato a bruciare a fuoco lento per tanti anni. Una passione sotterranea che fai fatica a spiegare a parenti e amici. A volte anche a se stessi. Ci sono voluti allenamenti, fatiche, lotte e rinunce prima di capire che non poteva esserci altro che quello. Così ho finalmente intrapreso una scuola di circo e, al termine del ciclo, ho iniziato a fare quello che volevo fare: circo.
COSA
L’artista ha un ruolo importante nella società; è un portatore di verità e di felicità. Ed è una responsabilità che rende insieme pesanti e leggeri, come quando cammino sul filo. Essere lievi, ma ben radicati, un passo dopo l’altro, consapevoli che non è la base ad essere incerta, ma il nostro equilibrio interiore. Essere artista è, per me, questo dialogo costante tra leggerezza e gravità ed è quello che racconto, senza parole, al mio pubblico.
PER CHI
Il pubblico è il mio nutrimento fondamentale per vivere. Cerco costantemente un rapporto sinergico, di scambio e condivisione. Non siamo io e lui. Siamo un noi. Adoro il pubblico, mi piace dare tutto quello che ho, trasmettere con il mio spettacolo un momento di spensieratezza, amore, passione ed energia. Ma soprattutto sapere, che per lo spazio di un’esibizione, siamo un corpo unico che si muove sospeso nel tempo e nello spazio.
DOVE
Lo spazio pubblico è il mio palco preferito. Mi piace contribuire a rendere poetico uno spazio che generalmente viene utilizzato per altro. Quando inizia lo spettacolo tutto quello che c’è di ordinario attorno a noi diventa subito speciale, unico e irripetibile. La mia ricerca artistica vuole inondare di energia positiva gli spazi pubblici, dare una seconda possibilità a spazi non utilizzati. Contribuire a far rinascere i luoghi.
COOPERAZIONE
Doc Servizi mi aiuta tantissimo nel rapporto di gestione più “burocratica” dell’arte, mi dà la sicurezza e tranquillità per poter occuparmi del mio lavoro senza il peso di tutta la parte amministrativa. Dall’anno scorso ci ha anche trovato opportunità di lavoro e ci aiuta nella promozione. Mi è poi stata vicina quando è stato il momento di diventare mamma, aiutandomi ad accedere alle tutele per la maternità. Ma non solo questo. È il rapporto con cui ci accompagniamo che è speciale. Professionale sempre, ma appassionato, come tra amici e compagni di lavoro.
DESIDERATA
Sogno che anche in Italia si capisca la natura discontinua del nostro lavoro. Il pubblico ci vede solo per il tempo dello spettacolo, ma noi siamo sempre al lavoro. Studiamo, ci alleniamo, cerchiamo spunti, esempi, inventiamo nuovi strumenti e nuovi numeri. Per questo sarebbe importante elaborare anche da noi un sistema che tuteli gli artisti come in Francia. Lì si chiama intermittence. Da noi, dopo le lotte fatte durante la pandemia, è nata una sorta di indennità di discontinuità, ma per ora noi non l’abbiamo ancora vista diventare realtà.
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