Emanuele Cozzaglio

da | Dic 9, 2022 | TALES

Salve a tutti son Camillo, anzi magico Camillo

PECCATO ORIGINALE
Quarto o quinto compleanno di mia figlia Rachele. Le ho detto senza pensarci troppo: “Quest’anno il papà, al tuo compleanno, fa il pagliaccio!” Bum! Si è accesa una lampadina e non si è più spenta.

COSA
Se non avessimo l’arte saremmo come gli animali. L’artista impersona ed esprime questo bisogno primario, facendosene carico. Tutti noi abbiamo fatto l’esperienza, durante la pandemia, di quanto sia importante il mondo dell’arte, perché ci è mancato e l’abbiamo cercato quasi con disperazione. Non importante che fosse esso cinema, teatro, narrazione o sogno. In questo mondo dell’arte io ci sono entrato chiedendo permesso e cercando di fare meno rumore possibile, senza disturbare. Sono rimasto a lungo osservandomi attorno. Mi sono fatto impollinare da ogni situazione, spettacolo, artista, ritaglio di quotidianità. Per anni ho fatto il tecnico in un teatro e da ogni compagnia che passava imparavo un pezzettino dell’alfabeto con cui oggi mi esprimo.

PER CHI
Il pubblico è il nostro specchio. Esibirsi è catarsi, unione, un atto quasi mistico. Ti arricchisce e ti inebria, ma è anche una tensione che ti prosciuga mentre ti nutre. Come sempre ogni cosa ha un costo, in termini di fatica, rinunce, impegno, rischi e giudizio altrui. Eppure, se mi guardo alle spalle e sento come sto nel mio presente, mi dico che oggi, a questa sfida col mio pubblico, non ci rinuncerei per nulla al mondo.

DOVE
Spazio? Una volta ci volavano i razzi spaziali, ora si parla di privacy, di condivisione e mille cose. La società è cambiata tanto così come il modo in cui fruiamo degli spazi comuni. Di una cosa tuttavia sono sicuro: esibirsi da vivo, nello spazio pubblico o dovunque altrimenti sia possibile, significa connettersi “veramente” gli uni agli altri, con sguardi, imbarazzi, emozioni, sussulti. Questo è quello che non deve mai andare dimenticato, altrimenti saremo davvero perduti. Aver scelto questo mestiere è, per me, un contributo a non dimenticare.

COOPERAZIONE
Il sistema italiano a me sembra voler ostacolare in ogni modo l’imprenditorialità. La burocrazia soffoca chiunque, ma questo è tanto più vero in ambito artistico, in cui noi siamo nati per creare mondi e mal ci ritroviamo a “far di conto”. La mia cooperativa, Doc Servizi, mi aiuta, come artista, a superare questi imbarazzanti e potenti scogli. Mi semplifica la vocazione, perché si fa carico di tutta la parte burocratica, ma soprattutto lo fa in trasparenza, così che io possa sempre seguire quello che mi riguarda.

DESIDERATA
Mi piacerebbe che lo Stato si impegnasse a sburocratizzare e promuovere il mondo artistico, in tutte le sue differenti sfaccettature. Mi sa, però, che siamo ancora sul pianeta sbagliato.

INCONTRARMI
Sono in tutti i social, ma si può cominciare da qui https://www.magicocamillo.it/