Damian Elencwajg

da | Nov 25, 2022 | TALES

Non vedrai mai un arcobaleno se guardi verso il basso. (C. Chaplin)

COMPAGNIA
CIE Autoportante

PECCATO ORIGINALE
L’inizio di tutto è stato come se la vita avesse voluto mostrarmi una possibilità mettendomi in difficoltà. Vivevo a Buenos Aires. Il mio datore di lavoro decise da un giorno all’altro di licenziarmi e così fece. Mi ritrovai in strada con un sacco di tempo a disposizione. Questo tempo l’ho riempito di quello che mi piaceva e non mi sono più fermato.

COSA
Essere artista significa per me poter avere a che fare sempre con cose diverse. Stare in una sorta di creazione e scoperta continua. Oggi sono più che mai convinto che il nostro ruolo sia quello di praticare azioni che generano e diffondono emozione e felicità. Io provo semplicemente a vivere, giorno per giorno, per essere coerente con quest’idea

PER CHI
Il pubblico è il rovescio della medaglia. Tutto quello che mettiamo in scena lo facciamo per un pubblico. È una presenza silenziosa che ci accompagna in tutto il processo creativo e di allenamento. Ma è anche un compagno rumoroso quando finalmente lo incontriamo dal vivo. Senza il pubblico non c’e il fatto artistico. Resta un piacere o una neccesità meramente personale

DOVE
Quando penso allo spazio pubblico, che è il luogo dove perlopiù mi esibisco, io lo considero nella sua accezione di “luoghi comuni”. Luoghi abitati da dinamiche preesistenti al nostro arrivo in scena. Posti con una dinamica e un’essenza fortemente differente a quella che vibra in uno spazio privato. Spazio pubblico è un territorio in cui non sei obbligato per forza ad accettare le regole o la logica capitalistica del guadagno economico. Il valore di quello che accade lì fuori, quando lo spettacolo incontra il pubblico, supera il costo dell’esibizione. Investire su opportunità di spettacoli gratuiti, che vanno nello spazio pubblico a cercarsi le persone e non viceversa, è un investimento collettivo e di senso, che prescinde dagli utili quantificabili.

COOPERAZIONE
Doc Servizi ci agevola soprattutto per la parte burocratica, fiscale e amministrativa. Tutte quelle cose che nessuno di noi sa o vuole fare, perché il nostro mestiere, il nostro ruolo, è un altro. Tra famiglia, creazione, sviluppo dei progetti e produzione il tempo è sempre troppo poco, mentre le cose da fare sono tantissime. Avere qualcuno che lavora con noi e che si assume tutta la parte meno “affascinante” (per essere educati) è per noi impagabili. Ci rende più liberi di fare quello che sappiamo fare meglio. Doc ci ha poi aiutato moltissimo durante la pandemia, facendoci accedere agli aiuti così come alla copertura dell maternità della mia compagna. Oggi stiamo trovando strade di collaborazione anche per l’accesso a bandi di creazione, alla diffusione del nostro lavoro e alla produzione di date di spettacolo che è la cooperativa stessa che ci propone.

DESIDERATA
Senza ombra di dubbio mi piacerebbe che ci fossero investimenti più importanti a sostegno della creazione. Ugualmente sarebbe importante che fosse davvero compresa la natura intermittente del nostro lavoro, aiutandoci ad avere un minimo garantito all’anno o, almeno, un fondo che complementi il guadagno dell’artista per arrivare a quella serenità che darebbe dignità completa al nostro lavoro.

VIENI A CONOSCERMI
www.autoportante.it