L’OCA di DOC spiegata col linguaggio informatico
Prima che il MiC facesse quel grossolano errore di comunicazione, annunciando un’inconsistente rivoluzione, mi stavo scervellando a trovare il perché OCADOC* venisse percepita, dai feedback post prima comunicazione, come qualcosa di totalmente nuovo (una nuova cooperativa) o totalmente vecchio (la DOC dei tecnici). Tutto quello che davo per scontato nei termini usati per la comunicazione è saltato subito in aria alla prima restituzione pubblica.
Questo mi ha ricordato due cose. Primo: anche se smanetti con disinvoltura tra gli strumenti della comunicazione, i professionisti sono fondamentali specie quando racconti qualcosa che ti sta molto a cuore e ci stai mettendoci l’anima. Secondo: se vuoi proprio far tutto da te, prova almeno a non essere te stesso quando ti rileggi, provando a interpretare l’esigenza artistica con un pensiero di tutt’altra natura.
L’illuminazione di pescare nel linguaggio informatico viene dalla disperazione comunicativa alla domanda: come faccio allora a spiegare che cos’è OCADOC*. Perché non è una nuova cooperativa (DOC Servizi esiste da oltre 30 anni), ma è contemporaneamente qualcosa di profondamente nuovo, nell’approccio allo sviluppo del settore dello spettacolo di strada e del circo.
Il pensiero informatico ragiona spesso per workaround o per risematizzazione di termini nati per altro scopo. Io sono orgogliosamente Linuxiano da quasi 20 anni. Perché dico questo? Il pensiero monolitico degli utenti Mac o quello preistorico degli utenti di Windows fanno difficoltà a capire perché non esiste un unico Linux, ma tutta una ridondanza di versioni.
La risposta è che perché siamo tutti diversi e ognuno di noi vorrebbe un sistema operativo a propria immagine e somiglianza. Esattamente lo stesso rapporto che vorremmo con la cooperativa che scegliamo. Il mondo linux chiama distribuzioni questi differenti packaging. I servizi che vuoi, presentati come vuoi e che funzionano come vuoi tu. E se qualcosa non c’è allora lo inventi.
Ho così capito che OCADOC* è, né più né meno, una distribuzione dei servizi DOC pensata e assemblata specificatamente per il mondo dell’Outdoor & Circus Arts.
Le cooperative stanno sul mercato del lavoro come i sistemi operativi su quello dei pc. DOC Servizi è per me, ne più ne meno, che la linux delle cooperative. Perché ha valori etici che sono dei pilastri inamovibili, ha un cuore, il suo kernel, che funziona bene ed è frutto di saperi condivisi e, infine, è open source, trasparente, sicura e sempre aggiornata.
E poi perché una certa cultura del lavoro non è mai solo un interesse individuale, ma un bene collettivo.