Condivido lo spazio, meglio se dall’alto
COMPAGNIE
Sono fondatore di Eventi Verticali, ma oggi cammino in solitaria per nuovi orizzonti e sfide.
PECCATO ORIGINALE
A 17 anni frequento i primi laboratori teatrali per un impulso, probabilmente narcisistico, ad esibirmi. Presto scopro che ho esigenza di muovermi ed intuisco la relazione tra corpo e spazio. Poi ho scoperto che lo spettacolo puoi farlo nelle strade e nelle piazze, insieme al pubblico, e non mi sono fermato più!
COSA
Dopo i primi anni passati ad indagare l’importanza del ruolo dell’artista nella società ho pensato che forse era un po’ narcisista anche pensare che un’artista avesse un’importanza maggiore di un maestro elementare o un falegname (che erano i lavori che volevo fare da bambino). Ogni professione, fatta con responsabilità e qualità, ci porta ad un progresso che non è tale se non è collettivo. Se l’artista stupisce, se fa divertire o piangere, se e lo fa bene allora fa già il suo mestiere. Se poi la sua inevitabile ricerca riesce a trasmettere al pubblico le sue domande e i suoi tormenti (che non sono mai solo suoi) allora diventa un atto di riflessione sociale e collettiva. Amo gli artisti che insegnano malgrado se stessi.
PER CHI
Condivisione. Che sia in piazza o in teatro, il pubblico è gente come me che è lì con me a fare una cosa assieme a me. E dopo tutto quello che fa, alla fine mi applaude pure!
DOVE
Lo spazio è a tutti gli effetti il terzo attore! Qui rischio di diventare un po’ snob. Chiedo perdono, ma i teatri mi sembrano fatti per non esistere, per non intervenire nel rapporto tra attore e spettatore. La scatola nera è neutra ed è ottima perché ti puoi concentrare sullo spettatore. Nello spazio pubblico, nella casa di tutti, nella più totale condivisione di spazi, scenografie e cieli aperti, il luogo dove pratichi la tua arte non solo la condiziona, ma determina la comunicazione con il pubblico divenendo parte di un triangolo amoroso che… neanche Renato Zero!
COOPERAZIONE
Sono appena entrato in Doc Servizi . È presto per dire qualcosa di rilevante. Mi sento certamente accolto con interesse e con una passione inattesa nel comprendere la specificità della mia arte. Stiamo facendo un lavoro interessante di ricerca di opportunità per sviluppare questo mio nuovo viaggio artistico in solitaria e questo, dopo anni di fratellanza di compagnia, mi fa sentire meno solo nella mia scelta.
DESIDERATA
Ritorno sul tema degli spazi. Così come quasi ogni paese ha un campo da calcio o una struttura sportiva, l’istituzione pubblica avrebbe il dovere di offrire a tutti uno spazio dedicato ad iniziative culturali. Una sala prove, un laboratorio, un teatro… Sarebbe un’opportunità fondamentale e permanente per i giovani, un’occasione di incontro per le famiglie e uno stimolo per i professionisti dell’arte a condividere il loro lavoro anche in fase creativa. È dando dignità all’arte, considerandola pilastro fondamentale della società, che si può darle la possibilità di essere intesa anche come una opportunità, una scelta, contribuendo a cambiarne la visione da velleità romantica a professione.
VIENI A CONOSCERMI
Ho appena lasciato la compagnia che ho fondato quasi vent’anni fa e mi sto organizzando sul web. Per ora mi trovi su TikTok e su Instagram. Oppure per due chiacchiere, a cui un romagnolo come me non si nega mai, anche al telefono +39 3282117937, ma con moderazione.